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SCIOPERO GENERALE, ROTOLO: “PERCHÉ IL NO DELLA CISL”

SCIOPERO GENERALE, ROTOLO: “PERCHÉ IL NO DELLA CISL”

12/12/2014 14:51

Per la numero uno della Cisl di Catania, più efficace la strategia di confronto col governo e Parlamento

Mobilitazione territoriale su Jobs Act e legge di Stabilità con assemblee fino al 12 dicembre

Catania, 9 dicembre 2014 - «La Cisl ha deciso di non partecipare allo sciopero generale del 12 dicembre indetto dalle altre confederazioni perché per noi è uno strumento estremo. Non è con una giornata di sciopero che si potranno risolvere i problemi del Paese». Così commenta Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl di Catania, lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil.

«D’altra parte – aggiunge, ribadendo la posizione dell’esecutivo nazionale – un’iniziativa di tale rilevanza, che richiede tali sacrifici ai lavoratori, non può essere lanciata da una sola organizzazione sindacale, dandosi da sola percorsi e obiettivi, e pretendere poi che gli altri si accodino».

«La Cisl – afferma Rotolo – fa solo sindacato, non è impegnata in governi a nessun livello e ha ben chiaro il proprio ruolo tra i lavoratori. Abbiamo scelto un percorso di mobilitazione più vasto e più capillare della singola giornata di sciopero ma che riteniamo più efficace. Ci sono già state tre giornate di mobilitazione nazionale su Jobs Act e Legge di Stabilità, provvedimenti in cui ci sono delle cose buone e alcune meno buone. Una strategia che ha già prodotto significativi cambiamenti e che si misurerà in seguito sui decreti attuativi per i quali attendiamo la convocazione del governo».

Mobilitazione a Catania. La mobilitazione su Jobs Act e Legge di Stabilità sta continuando con assemblee di zona. Già da oggi, per quelle di Adrano e Paternò, domani (mercoledì 10 dicembre) per Giarre e Randazzo; l’11 per Acireale e San Giovanni La Punta e il 12 per Caltagirone.

«Vogliamo parlare con le persone e stare in mezzo alla gente – ribadisce la numero uno della Cisl etnea – perché riteniamo che in un momento in cui sta venendo meno la voglia della partecipazione democratica al voto, l’unica strada possibile è solo il dialogo con i cittadini, i lavoratori, i pensionati, i giovani, le famiglie. Vogliamo sentire i loro problemi, ascoltarne i suggerimenti per rappresentarli e formulare al meglio le nostre proposte».

Unità sindacale. Rotolo ne ribadisce «l’importanza strategica per il sindacato». «Ma deve essere fatta in modo serio – conclude - quando ci saranno vertenze, iniziative e proposte che si condividono e si costruiscono insieme, saremo insieme in tutti i settori, ma dove c’è una visione confusa e non prettamente sindacale della nostra azione sarà complicato stare assieme».

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