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LAVORO FEMMINILE, CONTRO LE DISCRIMINAZIONI UN TAVOLO TECNICO PERMANENTE

LAVORO FEMMINILE, CONTRO LE DISCRIMINAZIONI UN TAVOLO TECNICO PERMANENTE

29/04/2019 14:23

Oggi nel convegno all'Università di Catania

La proposta della Cisl di Catania accolta dalla consigliera regionale di parità

Catania, 5 aprile 2019 - Lavoro al femminile? Al di là della pubblica amministrazione, è spesso sottopagato, discriminato e penalizzato. E non solo nell’impresa privata ma anche nelle professioni: le differenze di trattamento economico arrivano a toccare il 30%. Una risposta potrà arrivare dal tavolo tecnico permanente provinciale per la parità di genere sul lavoro. Un progetto che partirà a breve dall’assessorato regionale al Lavoro, sulla spinta della proposta della Cisl di Catania accolta dalla Consigliera di Parità regionale Margherita Ferro. 

È quanto è emerso dal convegno su “Lavoro femminile tra discriminazioni e diritto alla parità di trattamento”, organizzato dalla Cisl etnea con il proprio Dipartimento pari opportunità e diritti sociali diretto da Iolanda Iacapraro, che si è tenuto oggi, nell’aula magna del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania. 

Due gli obiettivi che si dovrà porre il costituendo tavolo, così come spiegato dalla consigliera regionale di Parità: la rappresentanza politica e il lavoro al femminile. «È importante – sottolinea Margherita Ferro – un intervento legislativo a sostegno della donna che lavora, attraverso le politiche di conciliazione, che permetta appunto di conciliare il carico del lavoro di casa con il lavoro nel settore privato e nelle professioni,  e in un'ottica di pari opportunità tra uomo e donna». 

«La nostra proposta – chiarisce Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea – vuole mettere attorno al tavolo forze sindacali, forze imprenditoriali, ordini professionali, organizzazioni delle Cooperative e istituzioni, perché dal dialogo tra le parti si arrivi a costruire buone prassi e modelli positivi per contrastare le discriminazioni e le disparità di trattamento economico. Un progetto che parte da Catania ma che vuole esportare ed estendere le buone pratiche prodotte agli altri territori siciliani».

Molte le ombre emerse dagli interventi: le donne-dirigenti sono solo il 31%; le manager guadagnano la metà degli uomini; gli amministratori delegati sono nell’88% dei casi uomini. Nelle professioni, come quella forense, si arriva a differenze di fatturato anche del 40%. Qualche luce nel settore cooperativo, dove la Sicilia detiene un piccolo record: il 17,3% delle nuove cooperative (1° trimestre 2018) ha vertici femminili; a Catania, si arriva al 21% nelle coop sociali. Segnali incoraggianti anche dalla contrattazione integrativa nell’industria, con esempi di concreta conciliazione dei tempi e di welfare aziendale. 

Il convegno è stato aperto da due video esplicativi dei pregiudizi e delle disparità di genere alle quali sono sottoposte le donne tanto nella società quanto nel mondo del lavoro. 

Numerosi gli interventi che si sono susseguiti, oltre a quello della consigliera di parità Ferro, con “Il diritto antidiscriminatorio: concetto di eguaglianza e parità di trattamento”: Iolanda Iacapraro, responsabile Dip.Pari Opportunità Diritti sociali Cisl Catania, “Donne e lavoro, un gap sociale”; Loredana Zappalà, professore associato Diritto del lavoro UNICT, “Il diritto del lavoro fra divieti di discriminazione e valorizzazione delle differenze”; Barbara Mirabella, assessore Pari opportunità Comune di Catania, “Politiche di parità di genere nella realtà catanese”; Silvia Molina, Funzionario Confcooperative Sicilia, “La centralità delle donne nel mondo cooperativo: una fotografia siciliana”; Palma Balsamo, presidente ConfProfessioni Sicilia, “Il mondo delle professioni intellettuali fra diseguaglianze e stereotipi”; Francesco Romano, responsabile Lavoro e Welfare Confindustria Catania, “Esperienze positive nella conciliazione lavoro famiglia per le donne”; Elena Cassella, componente Comitato naz.Pari Opportunità Ordine Nazionale Avvocati, “Avvocato in gravidanza e legittimo impedimento”.

(RN)

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