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PATTO PER CATANIA, CHE FINE FARÀ NEL "CONTRATTO" DEL GOVERNO M5S-LEGA?

PATTO PER CATANIA, CHE FINE FARÀ NEL "CONTRATTO" DEL GOVERNO M5S-LEGA?

18/05/2018 14:03

I dubbi del comitato esecutivo provinciale 

Attanasio: «Se il Sud scompare dall'agenda del governo, ci preoccupa il destino degli investimenti previsti» 

Catania, 17 maggio 2018 - Che fine farà l’infrastrutturazione prevista dal Patto per il Sud, e comprendente il Patto per Catania, se il “contratto” del futuro governo a guida M5S-Lega bloccherà gli incentivi per le grandi opere? Saranno a rischio anche gli investimenti contemplati nei patti e dunque le opere da realizzare e attese nel territorio siciliano e catanese? Non sarebbe opportuno che i candidati sindaco, che hanno riferimenti nazionali, si facessero portavoce dei timori che l’accordo di governo sta generando?

Sono gli interrogativi scaturiti nel corso del comitato esecutivo provinciale della Cisl di Catania, svoltosi ieri sera alla presenza del segretario regionale Mimmo Milazzo.

«Le notizie che trapelano sul cosiddetto contratto di governo tra Lega e M5S – afferma Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea – destano dubbi e preoccupazione, soprattutto perché pare che il Sud e le infrastrutture siano letteralmente scomparse dalle questioni fondamentali che dovrebbe affrontare il futuro governo. Della dotazione diinvestimenti totali che, tra pubblico e privato, assomma a 2 miliardi e 448 milioni di euro, ci preoccupa che vengano a mancare quelli di diretta provenienza ministeriale». 

«Non vorremmo – aggiunge – che la “questione meridionale” venisse liquidata solo col reddito di cittadinanza. Non è di assistenzialismo che abbiamo bisogno ma di investimenti produttivi, che generino occupazione e coesione sociale, dotino il territorio delle infrastrutture necessarie per lo sviluppo e restituiscano dignità ai lavoratori e alle loro famiglie. Lo stesso reddito di cittadinanza risulterebbe una misura inefficace se non si dovessero poi creare le condizioni per un eventuale impiego».

Per Attanasio, infine, c’è anche la questione, non secondaria, delle ZES (Zone economiche speciali) che per la Sicilia diventano opportunità strategiche di sviluppo. «La recente cabina di regia insediata dal governo regionale – spiega – è propedeutica alla richiesta da portare al futuro Consiglio dei ministri. A questo punto diventa fondamentale che anche nei programmi dei candidati sindaco ci sia l’impegno forte di farsi portavoce degli interessi presso il governo nazionale, perché sia mantenuto tale impegno, venga completata la disciplina statale per l'istituzione delle Zone e non svanisca un’occasione unica di competitività, attrattività e sviluppo ulteriore dei nostri martoriati territori». 

Nella foto allegata, da sin. Rosario Portale, Mimmo Milazzo, Maurizio Attanasio, Ornella Romeo.

(RN)

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