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PER IL 2014: CAMBIARE ROTTA

PER IL 2014: CAMBIARE ROTTA

06/01/2014 11:57

L'imperativo dovrà guidare ogni azione, ogni scelta, ogni decisione delle classi dirigenti

Le richieste alla Regione, all'Ars e al Comune di Catania

Per il 2014, un imperativo dovrà guidare ogni azione, ogni scelta, ogni decisione delle classi dirigenti: il cambiamento di rotta. Il 2014 è l’anno in cui alle promesse, alle dichiarazioni, alle manifestazioni di buoni propositi dovranno per forza conseguire degli effetti concreti. Catania e il suo territorio occupano ancora postazioni basse nelle classifiche della qualità della vita. Un impegno per il 2014, che coinvolga istituzioni e forze sociali, è di trovare insieme soluzioni che incidano su un cambiamento deciso.Un’inversione di tendenza che dovrà essere messa in atto soprattutto dalla politica isolana, dalla Regione Siciliana alle singole amministrazioni locali.

Al governo regionale e all’Ars chiediamo misure coraggiose per ridurre le sacche di sprechi, rendite, clientele e spesa improduttiva. C’è bisogno di una strategia che abbia tre fondamentali priorità: riequilibrio e ristrutturazione del debito, coesione sociale, sviluppo produttivo e delle imprese sane. E c’è la sfida della programmazione 2014-2020 dei fondi europei.Per i prossimi sette anni, la Sicilia si troverà a gestire una dote finanziaria di circa 6 miliardi di euro, oltre ai fondi gestiti direttamente da Bruxelles e al cofinanziamento.

Per affrontare tutto ciò, però, c’è bisogno di un chiaro disegno strategico e di grande capacità progettuale. Bisognerà, cioè, mettere in moto iniziative per coinvolgere il partenariato socio-economico e tutti i beneficiari dei fondi europei.Anche qui ci sarà bisogno di un deciso cambio di rotta, per evitare gli errori del passato e di rimandare indietro risorse fondamentali per lo sviluppo e l’occupazione.

Ma è a tutte le amministrazioni comunali che la Cisl chiede di cambiare rotta, di eliminare gli sprechi e di convogliare le risorse per abbattere il carico della tassazione su famiglie e pensionati e favorire il lavoro produttivo. E lo chiediamo in maniera propositiva e non antagonista. D’altra parte, il coinvolgimento delle forze sociali ha dato i suoi frutti: i tavoli dove si sono confrontate con le istituzioni hanno funzionato.

A Catania e nella sua provincia, nei nove distretti socio-sanitari, la spinta propulsiva del sindacato è stata decisiva per portare a termine la progettazione dei fondi del Piano di azione e coesione riservati all’assistenza agli anziani non autosufficienti e all’infanzia. Nel capoluogo, la Cisl è stata determinante nello scongiurare la privatizzazione degli asili nido prevista dal Piano di rientro.

Adesso, e per il futuro, chiediamo al Comune di Catania che su tutto il sistema dei servizi sociali occorre un confronto aperto e mirato a evitare duplicazioni e sprechi. Sull’industria e la mobilità sostenibile nel territorio catanese, i tavoli, sollecitati dalla Cisl, accolti e in parte già avviati, tra istituzioni e mondo del lavoro e delle imprese, testimoniano consapevolezza che tali elementi sono fondamentali per lo sviluppo di un territorio.

Su questo fronte la Cisl di Catania è pronta a impegnarsi, offrendo il proprio contributo propositivo che negli ultimi mesi è stato determinante per portare allo sbocco positivo tante questioni. È tempo che tale disponibilità sia messa a frutto per offrire alla comunità catanese una speranza in più nel futuro.  

La segreteria della Cisl di Catania

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