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PUBBLISERVIZI, ATTANASIO: FIDUCIOSI PER LA RINUNZIA AL FALLIMENTO MA CRITICI VERSO L'ATTUALE GESTIONE

PUBBLISERVIZI, ATTANASIO: FIDUCIOSI PER LA RINUNZIA AL FALLIMENTO MA CRITICI VERSO L'ATTUALE GESTIONE

18/01/2018 17:41

Dopo l'udienza al Tribunale

Attanasio (Cisl) e Ponzo (Fisascat): «Un’azienda così importante non può vivere di gestioni raffazzonate, senza buone relazioni sindacali e, soprattutto, senza regole contrattate nella gestione del personale»

Catania, 13 gennaio 2018 - «Lieti e fiduciosi per l’atto di rinunzia all’istanza di fallimento, ma rimaniamo critici verso l’attuale gestione della Pubbliservizi: solo una ottimale gestione delle risorse umane e una reale razionalizzazione dei costi, senza penalizzare alcuni e privilegiare altri, può costituire una base di partenza per rilanciare seriamente l’azienda».

È quanto affermano Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Rita Ponzo, segretaria generale della Fisascat Cisl catanese, dopo l’udienza in Tribunale per la procedura di fallimento a carico della partecipata della Città Metropolitana, che ha visto l’amministratore unico Silvio Ontario presentare l’atto di rinunzia alla richiesta di fallimento avanzata.

«Non possiamo che essere d’accordo con la recente dichiarazione di Ontario – afferma Attanasio – quando dice che la sopravvivenza dell’azienda passa dalla riduzione del costo del lavoro. Ma ci sembra bizzarro che, per giustificare ciò, egli ricorra a paragonare i costi del personale delle partecipate piemontesi, rilevati peraltro nel 2014, con quella della Città Metropolitana di Catania che, come sappiamo, è vittima della sciagurata non-riforma di Crocetta».

Per il numero uno della Cisl etnea, «a ridurre i costi della Pubbliservizi si arriva attraverso il riassetto societario e il reale ri-mansionamento del personale: entrambi devono essere adeguati ai bisogni attuali della Città metropolitana». «Occorre razionalizzare realmente la dotazione organica – spiega – intanto con una adeguata declaratoria delle mansioni dei lavoratori che, nel tempo, sono state oggetto di cambi di livello arbitrari che, ancora oggi, non sono stati ripristinati, come ad esempio, il numero spropositato di dirigenti/coordinatori rispetto agli operai, generando una incomprensibile e inutile maggiorazione di spesa del personale».

«Dal lato dei privilegi – sottolinea Attanasio – è necessario poi chiarire il reale destino degli emolumenti aggiuntivi illegittimi del contratto economico che, per ora, vengono solo accantonati, continuando così a costituire comunque un costo per le casse della Città Metropolitana. Ci chiediamo poi con quali criteri vengano computate le diarie che in qualche caso sono riconosciute in numero superiore al dovuto, senza riuscire a spiegarsi e a spiegare perché e a chi».

Secondo Attanasio, «a subire una riduzione, o una profonda revisione, deve essere anche, e soprattutto, la gestione manageriale di un’azienda dove insistono profonde discriminazioni, avallate da vertici legati a doppio mandato con la politica». «Siamo fortemente scettici sulla gestione complessiva del personale – sottolinea – e riteniamo inadeguata la direzione che lo gestisce, e siamo fortemente critici con chi dovrebbe essere preposto al controllo analogo su obiettivi gestionali, sulle attività e sulle reali capacità degli organismi societari di vigilanza».

«Non sappiamo a quali diatribe interne al fronte sindacale accenni il presidente - aggiunge Ponzo - sappiamo che la Cisl, attraverso la sua federazione Fisascat, è sindacato maggioritario all’interno della Pubbliservizi. Come tale, si sente investita dal dovere di dare un maggiore raggio alla propria capacità di rappresentare i diritti dei propri iscritti. Anche per questo ci chiediamo se tutte le ritenute chieste e fatte ai lavoratori poi vengono riversate ai giusti titolari: finanziarie, Inps, sindacati».

«Ringraziamo il presidente Ontario per l’impegno sin qui profuso – conclude infine il segretario generale della Cisl catanese – ma nello stesso tempo gli ricordiamo che la Pubbliservizi è una società pubblica gestita da fondi pubblici, con regole chiare frutto di norme legislative, sia per la gestione del personale sia per quella economica-finanziaria. 

Un’azienda così importante non può vivere di gestioni raffazzonate, senza buone relazioni sindacali e, soprattutto, senza regole contrattate nella gestione del personale. Si costituiscano, dunque, nuove relazioni sindacali e si avvii realmente un processo di rilancio della società, solo in quel momento ci troverà disponibili al dialogo e saremo anche al fianco dell’azienda per contribuire con responsabilità a mantenere e rilanciare un’attività che significa lavoro, servizi e sviluppo per tutto il territorio e la comunità catanese». 

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