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POLITICHE 2018, "AGENDA" DELLA CISL AI CANDIDATI LOCALI

POLITICHE 2018, "AGENDA" DELLA CISL AI CANDIDATI LOCALI

09/04/2018 16:42

Presentata alla stampa e ai candidati locali il documento programmatico nazionale con riferimenti territoriali

Catania, 19 febbraio 2018 - Un ventaglio di proposte concrete e realizzabili dal futuro governo nazionale per una Sicilia che ancora arranca su Europa, lavoro, fisco e politiche sociali. Sono gli elementi di discussione per un programma di buon governo e di sviluppo economico dell'Italia, dal titolo "Italia 2018", che la Cisl di Catania ha presentato stamattina alla stampa e ai candidati locali alle Politiche 2018. Temi su cui confrontarsi apertamente con le forze in gioco, con riferimento alle esigenze dei territori, dei cittadini siciliani e catanesi in particolare.

All’incontro, oltre alla segreteria provinciale guidata da Maurizio Attanasio, con i segretari territoriali Ornella Romeo e Rosario Portale, c’erano i segretari delle federazioni di categoria della Cisl etnea. Per la politica, erano presenti: come candidati, gli onorevoli Giovanni Burtone e Giuseppe Berretta per il centrosinistra, l’ex assessore regionale Giovanni Pistorio per il centrodestra, la senatrice Nunzia Catalfo e Laura Paxia per il Movimento 5 Stelle. Presenti anche l’ex senatore Pino Firrarello e il deputato regionale Anthony Barbagallo. Hanno fatto poi arrivare le loro adesioni l’onorevole Basilio Catanoso, il senatore Salvo Torrisi e il deputato regionale Nicola D’Agostino.

«Ascoltando i lavoratori, i pensionati e i giovani – afferma Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl etnea – viene fuori un loro unico giudizio: stiamo assistendo finora a una campagna elettorale molto confusa e poco concreta, dove il populismi e la demagogia rappresentano pericolose derive per il Paese e non vengono debitamente dibattuti i temi che interessano gli italiani e anche i siciliani. Siamo convinti che occorra il confronto, un patto tra politica e parti sociali e la ricerca del massimo consenso sulle decisioni da prendere per guidare l’Italia».

Il documento della Cisl di Catania, che trae spunto dall’omologo elaborato dalla Cisl Nazionale e presentato il 29 gennaio dalla segretaria generale Annamaria Furlan, si caratterizza nelle sue articolazioni per i riferimenti alla realtà isolana e catanese, con il nodo cruciale sul lavoro.

Lavoro e Politiche attive. «Si prosegua con il Patto per la Sicilia, e quello per Catania - esorta Attanasio - che possono e devono rappresentare un’opportunità di crescita del Mezzogiorno e di riequilibrio territoriale. Un Patto che sta cominciando a dare i primi frutti in termini di opportunità di occupazione. È necessario, poi, confermare il credito di imposta, la decontribuzione rafforzata al 100% delle assunzioni, le Zone economiche speciali (ZES)». Occorre rafforzare la fiscalità di vantaggio per ridare fiato agli investimenti, alla produzione industriale, al terziario e alle eccellenze. La mancata attuazione delle politiche attive del lavoro costituisce la principale carenza nel quadro delle recenti riforme sul lavoro, in una regione al terzo posto in Europa per giovani NEET (41,4%): va inserita nelle “aree di crisi” anche la zona industriale di Catania affinché possa godere dello stesso regime di ammortizzatori sociali; vanno riformati i servizi per l’impiego oggi inesistenti in Sicilia e uniformati a un unico modello nazionale;.va ricostruito il sistema siciliano della Formazione, adeguandolo alle esigenze dell’industria 4.0. e alle nuove norme che hanno riformato il sistema dell'Istruzione.

Europa. Per favorire la crescita economica del Paese, vanno anche cambiate a livello europeo le regole troppo rigide del fiscal compact in modo da consentire maggiori investimenti pubblici. «Vanno rafforzati poi i controlli sugli Stati membri che fanno cartello e rivisti i meccanismi degli accordi con i Paesi terzi - avverte il segretario della Cisl catanese - che spesso sottopongono a forte penalizzazione settori strategici dell’agricoltura siciliana, come l’agrumicoltura e l’ortofrutticoltura DOP e IGP».

Welfare. La Sicilia è la regione con il più alto tasso di persone a rischio povertà in Europa: la condizione di povertà sfiora il 40% della popolazione. La riorganizzazione delle politiche sociali deve essere posta al centro dell’Agenda pubblica. Nell’ultima legislatura ci sono stati segnali di inversione di tendenza, anche significativi, con interventi nazionali (il REI) che riguardano singole platee ancora poco tutelate (povertà), avviando logiche nuove di azione (presa in carico, valutazione, mix trasferimenti economici e servizi ecc.). Ma le misure per fronteggiare le situazioni di marginalità sociale non devono essere tampone ma strutturali, unificando i fondi per avere chiarezza delle disponibilità.

Fisco. Già nel 2015, la Cisl ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare di riforma fiscale. «La nostra visione fiscale - sottolinea Attanasio - ha come obiettivo l’equità del sistema, l’alleggerimento della pressione fiscale, la semplificazione, il recupero dell’evasione fiscale. La progressività è il paradigma delle nostre proposte e contemporaneamente è anche il criterio di valutazione». Irpef, imposizione locale, tassazione delle imprese, recupero dell’evasione, sostegno alle famiglie, sono tutti tasselli di un unico quadro di insieme che devono essere analizzati e valutati sotto il profilo dell’equità, della sostenibilità economica e dei conti pubblici.

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