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"SCUOLE BELLE" SI', MA QUANDO SI PARLERA' DI "SCUOLE SICURE"?

"SCUOLE BELLE" SI', MA QUANDO SI PARLERA' DI "SCUOLE SICURE"?

12/08/2014 21:24

Un intervento di Rosaria Rotolo, segretaria generale dell'Ust Cisl Catania, sull'articolo pubblicato lunedì 11 agosto, nel quotidiano "La Sicilia", a proposito del progetto "Scuole belle". Un auspicio perché l'Ufficio Scolastico Provinciale possa coinvolgere, allo stesso modo, dirigenti scolastici e istituzioni per affrontare soprattutto il problema della sicurezza degli edifici scolastici.

Catania, 12 agosto 2014 – “Scuole belle” sì ma quando si parlerà di “scuole sicure”? Nell’articolo pubblicato da La Sicilia, lunedì 11 agosto, sulla riunione organizzata su iniziativa dell'Ufficio provinciale scolastico, per il progetto del governo nazionale denominato “Scuole belle”, i capi d’istituto della provincia evidenziano varie criticità per attuare il progetto stesso.

Preoccupazione legate alle pratiche amministrative da seguire, alle imprese alle quali saranno obbligati a ricorrere, al tipo di lavoratori che saranno coinvolti. Preoccupazioni che la Cisl di Catania condivide, specialmente per l’impatto occupazionale sul territorio. Preoccupazioni che sarebbero da estendere anche a una condizione fondamentale per moltissime scuole della provincia, e dello stesso capoluogo etneo, esposte a un rilevante rischio sismico: la sicurezza degli edifici scolastici.

«Il progetto “Scuole belle” – dice Rosaria Rotolo, segretaria generale della Cisl catanese – dovrebbe permettere di avere scuole più decorose e funzionali e, nello stesso tempo, dare ossigeno a lavoratori e imprese incaricate delle pulizie nelle scuole. Ma auspichiamo che il coinvolgimento dei dirigenti scolastici, messo in atto dall’ufficio scolastico provinciale sul progetto, si estenda anche a quello che compete più specificatamente l’edilizia scolastica e il rischio sismico».

Rotolo sottolinea con preoccupazione che «mentre sono tantissime le scuole catanesi che dovrebbero usufruire di interventi nel piano governativo “Scuole belle”, e che puntano legittimamente ad avere locali decorosi, sono solo sette quelle che hanno progetti finanziati dal piano “Scuole sicure”».

Gli istituti scolastici beneficiari sono nei comuni sono Acireale, Licodia Eubea, Raddusa, Ragalna, Trecastagni, Tremestieri Etneo.

«Eppure – aggiunge Rotolo – tutto il territorio etneo è a rischio sismico e sono molte le scuole edificate oltre 40 anni fa, con criteri non ancora aderenti alle norme antisismiche».

A Catania, la questione è stata sollevata da recente da un’interrogazione in consiglio comunale, che ha messo in evidenza la necessità di individuare fondi per eseguire i test di vulnerabilità necessari per definire gli interventi di adeguamento antisismico di circa 70 edifici scolastici comunali.

«Abbiamo auspicato un coordinamento tra Comune, Protezione civile, Ance e ordini professionali - ricorda Rotolo - per superare l’impasse e consentire di garantire sicurezza agli alunni e opportunità al settore edilizio, così strategico nell’economia locale.

Oggi, anche l’Ufficio scolastico provinciale potrebbe farsi promotore, con i dirigenti scolastici, di un coinvolgimento di tutti i livelli politici, amministrativi e professionali perché si affronti e si risolva finalmente il problema».

Qui trovi l'articolo allegato

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